Evasioni d’estate: mototurismo fra Lazio ed Umbria

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Un sabato noioso, accaldato, con Roma che va svuotandosi, con colonne di auto sulle strade consolari.
Evasione.
Evasione è l’unico concetto chiarissimo in testa.

Baule posteriore pieno, giacca estiva, tuta impermeabile per sicurezza, e pieno di benzina.

La direzione è la SS5, via Tiburtina, direzione Abruzzo. Uscire da Roma è un’impresa visto il caldo, il solito traffico, l’esodo che batte gli ultimi colpi di coda con piccoli incolonnamenti nonostante la tarda mattinata.

Con la capitale alle spalle gli alberi di via Tiburtina (dopo Tivoli) accompagnano, con qualche curva degno di nota, al bivio per Licenza.
Da lì si accede al parco dei monti Lucretili.

Una strada piuttosto stretta lascia la direttrice principale e si inerpica fra paesaggi di verde intenso: passando per Licenza si punta ad Orvinio, arroccato poco più in su.
Piccolo borgo frequentatissimo da motociclisti durante il fine settimana: attenzione d’obbligo visto qualcuno che esagera pensando di essere in pista oppure in un videogame dove se muori puoi decidere di ricominciare daccapo.

Guida fatta di  divertenti “pif-paf”: ancora una volta d’obbligo l’attenzione visto la già citata strada che, seppure in ottime condizioni, offre una carreggiata esigua ed in alcuni tratti ridotta causa vegetazione ingombrante.
Ritmo andante, curve e contro-curve nella fitta boscaglia: divertimento assicurato.

Sosta d’obbligo per la pizza del forno (arrivando sul lato destro del piccolo corso): olio e grassi a go-go, un sapore ed un prezzo anni 70. Il tutto unito all’ impagabile chiacchierata con gli altri motociclisti presenti.

La strada, da Orvinio, scende in direzione via Salaria: asfalto sempre buono e percorso più aperto in grado di offrire meno paesaggi ma qualche sollecitazione in più a moto, gomme ed endorfine del pilota.
Dopo qualche km, per seguire l’itinerario consigliato da RomaCaputNord, occorre svoltare a destra in direzione del Lago del Turano.
Attenzione alle curve tornate strette ed alla graniglia che, spesso, affligge alcune percorrenze.

Andature più bassa ma ottimi paesaggi a nutrire gli occhi: il lago del Turano sbuca là in fondo meritando una riduzione di velocità.

Proseguite fino a valle nel veloce e tutto sommato divertente trasferimento verso Rieti: curve larghe e strada piuttosto rettilinea.

Giunti a Rieti basterà seguire le indicazioni per il monte Terminillo.

Ottimo asfalto e temperatura che scende sensibilmente nonostante l’estate ed il sole alto. Meravigliosi paesaggi fanno da cornice ad una delle strade più divertenti dei “dintorni” di Roma.
Notiamo, percorrendo i tornanti, che qualche motociclista un po’ troppo avvelenato ha segnato i punti in cui iniziare “la staccata”…
Il segno è chiaro: esagerazione. Dovremmo rispettare e tutelare meglio noi, la strada, gli altri.

La discesa verso Leonessa è più enduro che mototurismo viste le condizioni dell’asfalto che, complice la vegetazione chiusa sulla sede stradale, finisce per essere piuttosto pericoloso se non affrontato con la necessaria cautela. Niente di tropo impegnativo però….almeno finché le mucche al pascolo libero non sbucano dietro una curva che avevate magari battezzato come tranquilla.

La SS 471 da Leonessa (siamo ancora nel Lazio) vi condurrà in Umbria per passare a Cascia (se non avete mangiato troppo lungo la strada vi consiglio la piccola piazza densa di salumi e formaggi delle più nota Norcia di cui consiglieremo un ulteriore tour prossimamente).

Strada panoramica ed in alcuni tratti impegnativa: grip stradale non ottimale in alcuni tratti in cui l’asfalto integra sassi. Almeno al sottoscritto  tratti non graditissimi nonostante la buona risposta delle Pirelli Scorpion Trail nelle varie condizioni incontrate.

Il tour prevede quindi la risalita verso Leonessa (che merita comunque una sosta) ma con variazione di strada: stavolta si risale per una via non molto conosciuta che taglia in due la montagna che divide le due regioni.
Attraverserete paesi di piccola “taglia” nei quali non ci sono negozi, pompe di benzina: pascoli, pastori, produzione di salumi e formaggi: come si dice, forchetta e..manetta.

Ed infatti la strada è bella anche se occorre una moto con una taratura delle sospensioni non severissima: qualche sconnessione non permette una percorrenza di curva da manuale e costringe ad una concentrazione ulteriore.

Tornati a Leonessa l consiglio è quello di mirare in direzione Roma per mezzo della mitoogica  SR521: divertimento puro !

Attenzione però perché la strada è molto battuta e, come di consueto, qualcuno guida in maniera esagerata correndo e facendo correre rischi che con la guida, la moto, i giri dei week-end, c’entrano davvero poco.

Tornati in pianura godrete, almeno in questo periodo, di una panorama piacevolissimo, fatto di sterminate piantagioni di girasoli in mezzo ai quali…crescono splendide curve…(un grazie ai due motociclisti della Polizia Stradale che in sella alle loro Multistrada ultimo modello fingono di non vedere).

Proseguite su via Salaria fino al bivio con Poggio Moiano: da lì riparte la strada SR 314 per tornare verso Orvinio e poi Licenza. Stavolta percorrerete un breve tratto non percorso all’andata. Una divertente salita prima di tornare a decidere se giungere a Roma con Autostrada con la sempre viva via Tiburtina.

Massimo

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Massimo Soldini 25/03/1979
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5 Responses to Evasioni d’estate: mototurismo fra Lazio ed Umbria

  1. Gianluca says:

    Che spettacolo… Nella Val Leonina, tra il Teminillo e Leonessa, facevo sempre le mie “zingarate”… Con il gruppo di amici su due ruote si partiva con tenda e sacco a pelo per sfruttare la piana dove era presente una griglia (ottime le salsicce e bistecche di Leonessa…) ed un abbeveratoio per sistemarsi il mattino dopo, tutto condito dall’ottimo vino locale. Che nostalgia… Sono passati 20 anni ma sembra ieri.

    • Massimo says:

      Conosco quella spinosa sensazione dolceAmara che sa offrire un ricordo del genere.
      La nostalgia.
      Il tempo che è andato, soltanto passato.
      Leonessa è ancora là e ti aspetta…magari anche su 4 ruote, stavolta con moglie e cuccioli di motociclista, che su 2 o 4 ruote è pur sempre lo stesso uomo.
      Pardon, bambino :-)

      Che faccio Gianlù qualche sabato vi aspetto li sulla piana che si intravede dalle ultime curve prima del viadotto di Leonessa?

      Certe volte guidando penso a quella foto di te col vfr rosso. La vidi in casa tua anni fa ed in qualche complicato modo mi manca un giro in moto insieme.
      Quello che non abbiamo mai fatto.

      A presto

      • Gianluca says:

        Guarda che la cosa non è impossibile… La moto per un giorno la rimedio molto facilmente. Una KTM la trovo a nemmeno un chilometro da casa… Dobbiamo cominciare a pensarla, magari dopo la metà di Ottobre quando sono finiti gli impegni con le nazionali…

  2. Carla says:

    Ciao Massimo, non ti sembra sia passato troppo tempo dall’ultima volta che hai scritto?
    Ti aspetto, Carla.

  3. Massimo says:

    Ciao!
    Decisamente troppo tempo..
    Il blog si evolverà in altra manierà però. Qui su RomaCaputNord rimarà la storia della meravigliosa avventura di Caponord e ci saranno gli altri viaggi che, in moto, ci condurranno almeno idealmente verso nord.
    Le divagazioni di scrittura saranno invece contenute nel nuovo progetto in corso di realizzazione: http://www.mynirvana.it/ilcircodelleparole

    Cosa manca? ah già, u nuovo progetto…c’è, ma per ora lo tengo in caldo visto la difficoltà di realizzazione ed i tempi non immediati.
    Allora… a presto!

    Massimo

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