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Helsinki – Viitasaari
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So che siete in trepidante attesa nonostante i preziosi aggiornamenti che Leo ha carpito dai miei sms nelle soste benzina e…confesso, bagno (Leo, nn ti schifi, vero?)
La ridentissima cittadina è stata scelta in maniera oltre che ragionata visto che la nave offre 30 ore di riposo ma non di sonno.
Spazi angusti, ubriachezze moleste varie, desideri biblici di avvistare balene che giocano a nascondino. Il tutto condito da lauti pasti di gamberi gravidi (boh, questa non ci era mai capitata in effetti: TUTTI gamberi con uova. e giù a discutere se fossero loro o fossero condimento).
Dopo 30 ore di presunto riposo la nave ci ha quindi vomitato in terra di finlandia alle ore 7 di mattina: un esordio bomba fra freddo, navigatore insonnolito ed incapace di trovare la rotta e la fame che nonostante tutto mi segnalava di continuo l’orario di colazione.
Ci siamo resi conto che i 600 km previsti erano di fatto impraticabili causa condizione delle strade che, seppure ottime, offrono limiti sulla carta di 120 km/h salvo poi, ad ogni santissimo incrocio, scendere ad 80 km/h…salvo poi scendere ancora a 60 km/h in caso di lavori che , saranno pure in tutta sicurezza, ma sono OVUNQUE e richiedono anche un evidente disboscamento
La lingua di questa terra stupisce da subito: cartelli di sole “k” o, in rare alternative, “m” ed “l”.
Parole, e vedrete dalle foto, impronunciabili e lunghe minuti interi.
In compenso però i paesaggi finlandesi si imprimo nella pellicola degli occhi. Laghi e verde intenso, ponti e paesaggi di boschi mai visti. Una natura interrotta solo da rare case di legno e…qualche k su un cartello che comunque terminerebbe in “lulli”, “lalli” “aaari” etc
Viitasaari (appunto, vedi sopra) ci soprende così fra un sospiro di noia per la strada, una risata durante le varie soste e la voglia di vedere da vicino persone e luoghi anche se continuare a vedere i tentativi di produzione video delle due passeggere, vi assicuro, varrebbe da solo il prezzo del biglietto.
Dopo poche informazioni richieste riusciamo a trovare un bed & breakfast di un vero freak. Talmente fuori di testa da gestirlo ….mentre non c’è. Ed infatti occorre arrivare al vicino concessionario auto per chiamare il proprietario della casa antichissima e bianca immersa nel verde di un giardino privato sulle rive di un lago.
La casa è da film, fiori, anticaglie, arredamenti con gusto particolare. Lui che arriva in bicicletta dopo 30 minuti di attesa è oltre il fenomenale, soprattutto perché si scoprirà poi appassionato di Citroen 2 cv, di Irlanda e musica irlandese, di birre irlandesi e perché continua a dire di essere sposato ad una donna di cui parla e che dovrebbe vivere lì con lui…una donna che però non si vede mai avvalorando di fatto il mio sospetto che la donna, in tutta similitutidine a quanto visto su psyco, sia lui con la parrucca (oddio, vi ho rovinato il finale?).
Anche se le temperature sono molto basse scopriamo che gli unici abitanti della guest house sono, come in tutta la finlandia, delle frustratissime zanzare che nascono causa umidità dei laghi e che crepano per mancanza di cibo visto che si gira coperti in versione inverno italiano.
E’ infatti dallo sbarco su terra ferma che abbiamo cominciato ad indossare guanti invernali e felpe sotto alla tuta in cordura.
La serata prosegue con il consueto giro in città, alla scoperta di usi e costumi…
Come al solito guido la truppa al supermarket ove, in ogni viaggio, incontri, parli, impari.
Ed infatti…prendiamo pane e renna affettata (se lo meritano, fidatevi!) progettando un mitologico spuntino.
La renna è ottima e costosa, il birrone preso per festeggiare ci va di traverso visto che un inserviente del posto ci ferma indicandoci che non si beve birra .
Chiedo allora se è possibile bere fuori dal centro commerciale e lui mi spiega che puoi comperarla ma berla in casa.
Chiedendoci che senso abbia vendere birre fredde…”obbediamo” restituendo le lattine alla mitica macchina automatica che, non solo restituisce la somma presa all’acquisto per il deposito, ma riconosce cosa gli hai consegnato così da scremare e dividere ulteriormente i rifiuti.
Roba da cineteca, fosse anche solo per l’automatismo.
Penso subito un business: rovistare nei secchi potrebbe essere un affare visto che per una bottiglia da 0,5 l vengono restituiti anche 35 centesimi di euro.
Ed infatti da lontano vedo un cinese che tira avanti così…raro caso di disoccupazione?
Mossi a compassione ceniamo in un ristorante cinese in lapponia. Altro primato direi.
Alle 21 chiusura cucina. Peccato fuori sia ancora giorno e che infatti, tornando alla guest house, si possano scattare foto a colori vivaci ben oltre le 23.
Progetto nuove tappe e controllo moto prima di andare a dormire.
Svegliandomi vedo luce e mi preoccupo per la borsa ancora da chiudere..mi sento stanco come se non avessi dormito.
Questa è la nostra prima notte di giorno infatti.
24 ore senza un filo di buio, roba da metter le coperte sulle finestre (VIttoria docet) visto che i finlandesi non hanno persiane per reuperare i circa 4 mesi in cui c’è sempre notte..
Il mattino seguente è colazione irlandese, giustamente..
Scopriamo che il freak organizza concerti di musica irandese quando lì in città c’è il relativo festival …
Lancio una delle mie promesse: ci saremo!
Lui ride felice e sicuro, io con il luccichio dela follia negli occhi guido i primi km pensando che tutto sommato…perché no?
Massimo
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