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E’ con somma preoccupazione che ho accolto la notizia di oggi.
L’approvazione delle legge finanziaria implica, in maniera fin troppo poco chiara e poco “pubblicizzata”, la riduzione del cinque per mille.
La destinazione del 5 per mille dell’IRPEF è la modalità con cui un contribuente, pagando le tasse, sceglie di sostenere enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non profit).
AMI è fra tali enti e colgo l’occasione per ringraziare i tanti che sostengono il progetto e che consentono di coprire in parte le spese di una associazione che si batte per un bene comune.
In tempo di crisi e riduzione costi, appunto, si apprende la notizia che il prossimo cinque per mille sarà in realtà un 1,25 per mille.
Brutto colpo per il volontariato, per i gesti di umanità, fratellanza, per la tanto ventilata, nell’Italia cattolico Cristiana, attenzione per il prossimo.
Non potete più aiutarci cari amici contribuenti, motociclisti e no: donando a noi rimpinguerete le tasche dello stato grasso e potente, stereotipo di corruzione e menefreghismo; mai che ci siano tagli ai loro stipendi, alle spese folli, mai che ci sia una sterzata verso un modo di vita fatto di valori e rispetto reciproco.
Ho in mente parole forti, insulti; ho l’amaro in bocca di chi deve digerire e metabolizzare una nuova sconfitta. Ho in mente parole di fuoco, lettere da scrivere, “bottiglie incendiarie”, sassi, risse, rappresaglie.
Mi esce di bocca, con un filo di voce, scrivendo al pc da solo, in un sabato mattina in cui piove e basta (governo ladro..), soltanto una fissa idea: NOI NON MOLLEREMO
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