In valigia…

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7 magliette,
2 maglie a maniche lunghe,
un paio di jeans,
10 mutande,
7 calzini di cui uno cotone /spugna ,
una felpa (rigorosamente quella Romacaputnord.it),
un maglione di pile,
un paio di pantaloni che in caso di caldo, Dio volesse, diverrebbero corti grazie ad una zip…

Più o meno è questo che ognuno di noi metterà in valigia, o almeno questo è l’inizio, la base.

Baule centrale, borse rigide laterali.

Questa la dotazione scelta per entrambe le moto.

Entrambi abbiamo scelto borse rigide laterali Givi E41 dentro alle quali abbiamo alloggiato, per ragioni di impermeabilità e praticità, le borse interne universali Givi T 468 al costo di circa 15 euro ciascuna.

Arrivando a destinazione non saremo così costretti a smontare le borse imperniate sull’apposito telaio: basterà  imbracciare l’involucro con le tracolle messe a disposizione o, classicamente, dalla maniglia.

Il problema sta nella capienza: i 41 litri della borsa acquistata vengono leggermente ridotti per far posto alla borsa interna che, seppure molto comoda, inficia i pochi spazi a disposizione.
Provate a mettere un paio di scarpe numero 45 in valigia e scoprirete come ogni cm rimasto a disposizione riuscirà a rendervi felici.

Già.. perché mancano deodorante, spazzolino e dentifricio, il kit da barba, caricatori per cellulare, telecamera, medicinali di pronto uso, il kit pronto soccorso, olio per rabbocco, grasso per la catena..

E  sento un groppo in gola, come un mattone da deglutire, messo pure di sbieco… mentre la stanza pare una camera d’albergo trafugata, di quelle che si vedono in un film di spionaggio, corro ai ripari; decido per una borsa da serbatoio.
Scelta dettata dall’esigenza di spazio e dalla volontà di evitare il portapacchi esterno da alloggiare sul baule centrale.

La borsa alloggiata sul serbatoio, seppure scomoda per i rifornimenti di carburante, offre un pronto uso di diverse tasche nonché un alloggiamento impermeabile per il navigatore, cellulare, carta geografica, biglietto autostradale, ecc.
Il modello scelto (Givi T 470) garantisce un ingombro modesto ed una possibilità di adattamento alla particolare conformazione del serbatoio della Transalp: da non sottovalutare l’aver evitato di appesantire ulteriormente la zona posteriore anche in considerazione delle famigerate sospensioni di cui già si era scritto (sezione Le nostre moto. Transalp)

La borsa ha un aggancio magnetico (4 calamite) più la possibilità ri rinforzare la tenuta per mezzo di cinghie. All’occorrenza comoda se usata come zaino (spallacci nascosti nella parte sottostante ), utile come pronta consultazione della mappa grazie alla zona superiore trasparente . Tasche apribili anche con guanti indossati e cerniere impermeabili.

Con molta probabilità il baule centrale (Givi 46 litri) sarà dedicato agli oggetti da prendere in caso di necessità improvvisa: tute impermeabili, macchina fotografica, sotto-tuta termico, attrezzi per riparazioni o rattoppi veloci, olio, grasso per la catena, il kit di pronto soccorso che, lo so, fa sfiga solo a pensarci, ma che potrebbe essere importante visto il contenuto.
Il kit contiene anche il necessario per punture di insetti; va quindi concepito come piccola farmacia utile per problemi più piccoli e non solo come estrema salvifica dotazione per bruttissime giornate.
Kit simili, a basso costo e qualità assicurata possono essere trovati, assieme ad una dose di utili consigli presso A.M.I.

E’ ovvio che sarà necessario ricorrere alle lavanderie a gettone lungo il percorso: limitare gli ingombri è fondamentale, non fosse altro per il peso e per la conservazione di spazio utile ad alloggiare  acquisti kitsch da regalare ai più odiati.

Immancabile un coltellino multiuso e gli adattatori per le prese di corrente dei vari paesi che attraverseremo.

Spunto oggetti dalla lista preparata, ne aggiungo degli altri, penso e ripenso mentre nella stanza da letto continuo a scavalcare maglie e giubottini ormai sparsi ovunque. Farà freddo? E quanto? E la sera tu che ti metti?

Saremo quasi sempre vestiti un tuta e la sera un jeans, scarpe che possano far rifiatare i piedi stressati dagli stivali, una maglia e una felpa: consigliamo capi tecnici piuttosto che imbottiti. Un maglioncino e la valigia è colma….

Manu ha già chiuso la sua borsa e mentre salgo in ginocchio sulla mia nella vana speranza di chiuderla mi rendo conto che avrei dovuto mettere in cima i jeans e sotto le maglie: evitare ogni sera di sfasciare tutta la valigia per poi ricominciare.

Ed infatti ricomincio…sudato, preoccupato,continuando a pensare a quello che ancora è rimasto fuori, scritto lì sulla lista “to do”.

E di nuovo seduto sulla valigia per facilitarne la chiusura: ripenso ad una frase che ho fatto mia, scritta qui sopra, nell’intestazione di questo sito.

“..ebbe il piacere di gustare quei gradevoli momenti, noti ad ogni viaggiatore, quando nella valigia é tutto a posto, e buttati lá per la stanza ci sono soltanto cordini, pezzi di carta e rifiuti vari…”

Massimo

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Massimo Soldini 25/03/1979
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