Venerdì 13

Questo articolo è stato letto: 1266 volte !

In barba, è il caso di dirlo, alla scaramanzia.

Venerdì 13 è stato un giorno del tutto positivo, risolutore, inaspettato.

Un giorno di ferie forzate (contratti di solidarietà) da spendere per organizzare il viaggio, redigere l’ennesima “toDo list” da non rispettare, spargere biglietti da visita , cercare di metter ordine alla giungla di post-it che via via ho appeso in giro.

La giornata iniziava praticamente alle 7.45, uscendo di casa in direzione Punto Gomme: l’obiettivo è porre fine al radiatore impazzito.
Una pietruzza (non troppo uzza, a conti fatti) ha spaccato il radiatore qualche mese fa, partendo dalla gomma anteriore in corsa, costringendomi ad una riparazione per mezzo di una resina bi componente: un impiastro che si è poi rivelato efficace ed efficiente

Almeno fino alla settimana scorsa in cui il caldo ha fatto capolino qui a Roma facendo impennare la temperatura del motore e gettando nello sconforto le mie finanze.
Smontato il radiatore ho appreso una profonda verità.

Il radiatore non funziona se uno dei tubi che lo alimentano, entro cui dovrebbe quindi passare il liquido refrigerante, è tappato.

Già…

Impossibile capire dove, come e quando, se fu il meccanico che ha riparato la falla la volta scorsa a dimenticare il tappo dopo la prova della riparazione stessa.

Fatto sta che lui era lì, bianco ed impunito, innestato nel tubo, e che la resina in realtà avesse retto, che il radiatore fosse intatto.

La sconcertante notizia ha trovato celebrazione qui: WONDERFOOL.

In qualche maniera il fatto fa piangere visto che insinua dubbi sul meccanico di fiducia, lo stesso che si consigliava fino ad un secondo fa, lo stesso che nei vostri sonni era rassicurante, lo stesso da cui sareste corsi per ogni minimo rumorino…

So che con il  viaggio tutto questo c’entra niente ma bagno turco, rasatura professionale in un salone/barberia vecchia maniera e qualche ora di puro relax…c’entrano sempre e riconciliano con il mondo, meccanico distratto oppure no.

Il sole, le strade un po’ più vuote, la moto che va, il radiatore che raffredda: certe volte Roma è indimenticabile.

E l’endorfina che organizzare il viaggio trasmette nutre più di una droga.

Elio moto quindi per proseguire la giornata: un ora circa spesa da commesso, aiutando a servire clienti, conoscendo gente, imparando, drogandomi delle loro storie.

Così, entrando per comperare, parlando, ritrovandoti dall’altro lato del bancone senza un vero motivo.

Manca ancora il telaio per le borse laterali rigide, una tuta impermeabile intera, un paio di guanti estivi che saranno utili se mai riuscissimo a trovare il clima di Roma anche più a nord di Berlino.

Fatto sta che il giorno sembrava infinito e l’atmosfera diversa, che il telefono non trillava, che il pranzo potesse andar via mangiando “solo” un gelato, che non avessi altra cosa da fare se non quella di risalire in sella e raggiungere il meccanico tanto per fare, poi ancora 4 chiacchiere, poi qualche altro negozio di attrezzature tipo UnionBike, poi un giro per i quartieri popolari di Roma, palazzi assolati, strade mezze deserte come fosse domenica mattina.

L’orologio correva, evidentemente, senza che io potessi accorgermene. Anche perché io ero in giro e lui sul comodino di casa, vicino al letto da rifare, nella stanza di fianco alla cucina con i piatti da lavare.

Le cose che avrei dovuto fare, radiatore a parte, sono rimaste da fare, convincendomi che il viaggio, quel viaggio a Caponord, include tanti micro viaggi, come quello dentro Roma di venerdì 13, quello di tutte le sensazioni che ti spingono a dover dire, sapere, conoscere , comperare, organizzare.

Le 19..di nuovo da Carlo (puntogomme), stavolta a parlottare, a modificare il precarico del mono ammortizzatore posteriore, poi a dire della forcella, poi … poi è tardi, la cena da preparare, la casa da sistemare, i piatti sporchi nel lavandino….

Un groppo in gola, come un mattone da deglutire, un mattone che si mette di sbieco in gola.

La medicina: scoprirsi a cullare un pensiero a mò di cantilena, contro tutti i pensieri pesanti… tanto domattina vedo il Genio; andiamo in giro per cercare di stampare le felpe per il viaggio, gli sponsor…papperopappappà !

Venerdì 13: altro che sfiga…..un altro prego !

Massimo

P.S. Il tappo, se  lo voleste vedere, potete trovarlo nel mezzo di via Mattia Battistini qui a Roma. Il calcio liberatorio che gli ho dato, una volta stanato, lo ha collocato lì, in un punto imprecisato, a bordo strada, pronto a saltare dentro  qualche altro tubo da tappare. Bastardo.

Questo articolo è stato letto: 1266 volte !

About Massimo

Massimo Soldini 25/03/1979
This entry was posted in La vita, la moto, le altre illusioni and tagged , , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un Commento